venerdì 7 giugno 2013

Proteste in Turchia

Un Pó di attualità tratta da certezza.it.


Non accenna a placarsi dopo il quarto giorno lacontestazione antigovernativa in Turchia, teatro della protesta è stata principalmente Istanbul, dove i manifestanti hanno creato disordini dando fuoco ad alcuni uffici del partito islamico Akp del Premier Tayyip Erdogan, le strade intorno all'ufficio del primo ministro sono state isolate dalle forze pubbliche che  hanno usato gas lacrimogeni per respingere l'avanzata dei manifestanti e placare la protesta non riuscendoci fino ad oggi.


La rivolta si è spostata anche nella capitale Ankara insieme ad altre decine di citta dello stato Ottomano tra cui Smirne dove alcuni manifestanti nelle prime ore del lunedì hanno lanciato bombe molotov provocando incendi nella sede del partito AKP. L'ultimo bilancio diffuso dal Ministro dell'Interno turco dice che ci sono stati 1.700 arresti in tre giorni di proteste in 67 città, 58 feriti tra i civili e altri 115 tra le forze dell’ordine.


È stata annunciata la morte di un giovane manifestante colpito da uno sparo  alla testa durante le proteste di Ankara contro il governo di Recep Tayyip Erdogan. Lo ha riferito il segretario generale della Fondazione turca per i diritti umani, Metin Bakkalci, da Ankara. «Il giovane si chiama Ethem Sarisuluk ed è stato raggiunto da un colpo di pistola alla testa. Si trova in stato agonizzante e i medici hanno dichiarato la sua morte cerebrale», ha spiegato Bakkalci.


Secondo un’associazione di medici , i soccorsi negli ospedali di Istanbul sono stati circa 484  da venerdì scorso, quando è iniziata la protesta contro il progetto di eliminare un parco alberato  per costruire un centro commerciale. Il governo turco  ha annunciato sabato che ilprogetto di sviluppo del parco andrà avanti, ma potrebbe non prevedere un centro commerciale.


La rivolta sarebbe nata tramite un passaparola sui social network:Twitter e Facebook e proprio contro questi il Presidente turco Erdogan si è scagliato stamane in una conferenza stampa televisiva definendoli “vera minaccia per la nostra società”, soprattutto Twitter. Poi il Presidente ha anche dichiarato  che la rivolta antigovernativa in corso ha "collegamenti esteri" ed è organizzata da "gruppi estremisti". "State calmi, rilassatevi, tutto sarà superato", ha affermato Erdogan. "Quelli che dicono che è in corso una Primavera araba turca hanno ragione. La stiamo sperimentando, ma alcuni stanno tentando di trasformarla in un inverno. Questo non accadrà". Il premier turco ha elogiato le forze dell'ordine, al centro nei giorni scorsi di critiche da parte del presidente Gul. "Centosessanta ufficiali di polizia sono rimasti feriti, anche 60 tra civili e assalitori sono stati feriti. Per quale ragione la polizia ha un numero così alto di feriti? È perché ha agito con moderazione", ha detto.


Le rivolte di questi giorni ci fanno capire come la Turchia che è uno Paese in crescita abbia ancora problemi con la democrazia e con la libertà di stampa e comunicazione. E con questi presupposti ancora oggi, forse, la Turchia non è pronta a far parte dell’Unione Europeacome richiesto e suggerito precedentemente dal Premier Turco Erdogan e dai Governi Turchi degli ultimi anni. 


Mario Fabrizio Muzzone.


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