sabato 20 febbraio 2010

amico fragile.

ciao caro lettore inesistente, volevo usare questo spazio per ricordare un grande artista , un uomo che è riuscito a fare poesia e musica in Italia,sto parlando di Fabrizio da Andrè un uomo che ha reso poesia la guerra , gli emarginati , le prostitute, assassini ecc..., un uomo che fortunatamenente non si è conformato con la musica italiana ed ha dato spessore al nostro cantautorato come non ricordare capolavori quali: bocca di rosa , la guerra di Piero,la canzone di marinella, un giudice e tanti altri.La sua chittara la sua voce scandita forse poco musicale ma bellissima e inimitabile, la sua sedia e il suo partito con le parole perennemente davanti, cosi volevo ricordare un grande artista, un grande poeta forse il più grande d'Italia.
Avrebbe fatto 70 anni il 18 febbraio ,in corrispondenza col festival di Sanremo, certo se guardo il festival mi rendo conto quanto mancano artisti come Faber in Italia.



« ...pensavo è bello che dove finiscono le mie dita
debba in qualche modo incominciare una chitarra. »
(Fabrizio De André, Amico fragile)

2 commenti:

  1. Ciao! Ricambio la visita. Grazie per avermi accolta con una canzone di De André, la mia preferita. L'ascoltavo sempre quando andavo a trovare una zia e mi permetteva di usare il suo giradischi. Aveva un LP di André che io ascoltavo in continuazione senza stancarmene mai. Complimenti Fablogger!

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  2. grazie per la visita, sei la benvenuta!!!! vabbè su de andrè che dire era un grandissimmo!!!!!

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